HOME PAGE
  • Home Page
  • Chi Siamo
  • I più letti
  • I commenti
  • NOI C'ERAVAMO
  • Aree Tematiche
    • Accessori & Partner
    • Approdi d'autore
    • Antiquariato & Aste
    • Associazioni
    • Cantieri & imbarcazioni
    • Case damare, Collezionismo & Modellismo
    • Compro&vendo
    • Crociere & Charter
    • Cucina di mare
    • Diario di Bordo
    • Fotografia
    • Mare by night
    • Mondo sommerso
    • Musei
    • News
    • Pesca
    • Porti & Marina
    • Regate ed eventi
    • Shopping
    • Storia & lettura
    • Traghetti
    • Viaggi & Idee per le vacanze

IL MARE COME NON LO AVETE MAI VISTO

Mare da scoprire

Cala Argentiera, il tesoro
delle miniere abbandonate

Diving center

Capo Galera, "prigionieri
"di fondali da sogno

Vacanze in barca

Baia Yachting, navigate
fra corsi d’altura,cucina...

Porti turistici

Marina di Villasimius,
un mare di servizi

Appuntamenti

Il Made in Italy nautico
al Metstrade di Amsterdam

Hotel & Resort

Forte Village, 5 stelle
vi guidano in un sogno

Musei

La Spezia, la gloria della
marina rivive qui

Mare come lavoro

Morosini, la scuola di mare
che fa diventare uomini

Cosmetici da mare

Pelle scura e sicura
grazie a una pietra Inca

La Martinica è bellissima. E con il Tour
des Yoles Rondes lo è ancora di più…

Il XIX secolo stava volgendo al termine. Il porto della capitale della Martinica, Saint-Pierre, dove le navi ormeggiavano a 50 metri dalla riva, era perennemente trafficato. L’acqua zampillava da innumerevoli fontane e riempiva le vasche da bagno dei privati. Alcuni quartieri avevano la corrente elettrica ed erano collegati tra loro da un tram a cavalli. Vi abitavano metà dei discendenti dei primi coloni europei (békés) e vi avevano la sede sociale undici dei quindici giornali dell’isola. Tutti impazzivano per la musica. La biguine, la regina delle danze, parente del bolero e influenzata dal jazz di New Orleans, il bel air e il damier, la kalenda, un ritmo africano ballato al suono dei tamburi. Il silenzio su Saint-Pierre calò, improvviso, nella primavera del 1902, dopo una drammatica eruzione della montagna Pelèe che la distrusse completamente. Trentamila morti in un minuto e mezzo, una sorta di Pompei dei Caraibi. I martinicani hanno ricostruito la città subito dopo l’eruzione e questo spiega perché gran parte dell’odierna Saint- Pierre, con i suoi balconi in ferro battuto e le porte a imposte, ha mantenuto un’atmosfera fin-de-siècle.

La sabbia nera della baia di Saint- Pierre testimonia l’eruzione della “Pompei dei Caraibi”

La città adesso si affaccia su una bella baia di sabbia nera. Alle spalle, con la testa perennemente avvolta dalle nuvole, l’imponente figura della Montagne Pelée, è diventata meta di intriganti randonnées. Ci sono percorsi buoni per qualsiasi tipo di gambe. I sentieri utilizzano ancora piccoli segmenti del vecchio tracciato stradale: tratti lastricati, tunnel, ponti in pietra e cartelli indicatori. Il gran numero di torrenti che attraversano i sentieri garantiscono una incredibile varietà di biotipi, ciascuno con caratteri ecologici specifici. Il gommier è una pianta che prospera sull’isola in due ‘versioni’: bianca e rossa.

L’albero dei turisti? È stato chiamato così perché diventa rosso come i turisti sotto il sole tropicale

Le due specie si differenziano solo per la loro corteccia: biancastra, liscia e brillante la prima; rossastra, più rugosa e screpolata per il gommier rouges (chiamato anche “albero dei turisti”, perché diventa rosso come i turisti sotto il sole tropicale). In entrambi i casi può essere molto grosso e alto. Il legno è compatto e non si fessura. Produce una resina che lo protegge dall’acqua di mare e ha un profumo molto simile all’incenso. Caratteristiche che lo rendevano particolarmente adatto alla costruzione di imbarcazioni. Una specificità ben conosciuta dagli indiani caribi, i nativi precolombiani, che ne ricavavano piroghe utilizzate per spostarsi tra le isole e per la pesca. Il tronco dell’albero, costituito da un’anima arrotolata e senza consistenza, veniva tagliato, scavato e reso malleabile con il calore del fuoco, quindi messo in forma con acqua e pietre. Purtroppo gli indiani caribi non sopravvissero a lungo all’arrivo degli europei. I pochi sopravvissuti agli scontri con i civilizzatori furono cacciati definitivamente dall’isola nel 1660. Il conflitto era impari e le opere di disboscamento intraprese dai coloni per l’inserimento delle piantagioni di canna da zucchero avevano reso insostenibile la convivenza. Barche simili alle loro, chiamate gommier proprio per la pianta che ne forniva la materia prima, continuarono (e continuano) a essere costruite, con le stesse tecniche e le stesse caratteristiche di un tempo.

Per solcare le acque dell’isola salute a bordo di una gommier o di una yole-ronde

A queste si affiancano oggi le yole-ronde, seconda tipologia d’imbarcazione autoctona delle acque della Martinica. Entrambe le barche sono lunghe dagli 8 ai 10 metri, hanno una vela rettangolare, con l’albero maestro in legno e il boma in bambù. L’equipaggio è composto da una decina di uomini. La differenza sta nel fatto che la yole non è scavata in un tronco, come il gommier, dispone di una pagaia ed è priva di deriva e timone. È una imbarcazione leggera senza chiglia, senza zavorra, dal basso pescaggio e in grado di issare anche due vele. Storicamente la yole-ronde, più affusolata e rapida, dotata di un fondo piatto che le consente di superare i banchi di sabbia, era utilizzate dai pescatori sottocosta, il gommier per praticare la pesca al largo. Ai giorni nostri la flotta delle yole-ronde è più importante di quella dei gommier, anche perché l’omonimo albero è ormai una pianta rara, in via di estinzione. Inoltre deve avere almeno un secolo di vita prima di essere abbattuto (l’Ufficio Nazionale delle Foreste della Martinica limita e controlla il taglio delle piante). Le prime regate non dichiarate cominciarono con la sfida sul mare delle piroghe, al ritorno dalla pesca nel porto della capitale. Sfide infrasettimanali che iniziarono a richiedere una rivincita domenicale, dopo la messa. Le gare trovarono il loro prolungamento nelle occasioni delle feste patronali, dove erano invitate anche le imbarcazioni dei comuni limitrofi.

… magari per assistere al Tour des Yoles Rondes, la più celebre regata dell’isola

Oggi in Martinica vengono organizzate una ventina di regate di yole-ronde, più qualche regata di gommier, ma l’avvenimento più seguito è il Tour des Yoles Rondes. Celebrato ogni anno a cavallo tra luglio e agosto, sta a un nativo della Martinica come il Tour de France sta a un francese. Non è solo una competizione sportiva, ma una sorta di marchio identitario. La gara prevede 7 regate (tappe) grazie alle quali si compie il periplo dell’isola. Tre o quattro ore di mare ogni giorno per stabilire il vincitore della tappa (maglia rossa). A vincere invece l’intero Tour (maglia verde) sarà l’imbarcazione che avrà totalizzato più punti sommando i risultati di tutte le tappe. Per gli altri concorrenti la liturgia impone di indossare una T-shirt dello stesso sgargiante colore, delle vele della sua barca. Vele che nel corso degli anni hanno aumentato la superficie fino a 100 metri quadrati e hanno sostituito il tradizionale cotone con nuovi tessuti (mylard, dacron). Questo fatto ha consentito agli isolani di gareggiare con colori particolarmente squillanti e melanges imprevedibili. Anche le dimensioni delle yole-ronde sono cambiate nel corso delle edizioni. Vi sono oggi tre classi veliche: Grande, Bebé e Mini di 10.50; 6,30 e 4 metri rispettivamente. Ogni località rilevante dell’isola partecipa al tour con una o più imbarcazioni. Queste possono arrivare a costare anche 50mila euro, ma una sapiente vendita degli spazi pubblicitari su scafo e vela ripaga abbondantemente (gli sponsor possono arrivare a spendere sino a 90.000 euro). In totale le imbarcazioni in gara sono una ventina (nell’ultima edizione Robert ne aveva 6, François 5, Marin 2, Fort de France 1, Vauclin 2, Sainte Annè 1, Trinitè 8) e il palmares ci racconta che quelle maggiormente vincenti sono le yole-ronde di François: prime in 16 dei 25 Tour disputatisi sino a oggi. Le acque di regata, nei giorni di gara, presentano un traffico degno di quello di una metropoli nell’ora di punta. Piccoli battelli, bagnarole a fine carriera, lussuosi yacht, veloci gommoni, rumorose moto d’acqua: tutto è buono per avvicinarsi alla barca del cuore. Un tifo che si esterna percuotendo tamburi e cantando senza sosta. I più attrezzati hanno laute scorte di cibo e bevande, spesso incompatibili con lo stomaco di chi deve stare in mare per ore. Le radio trasmettono in diretta una sorta di “Tutto il Tour des Yoles Rondes minuto per minuto”. E alla sera le televisioni hanno palinsesti infarciti di immagini e interviste ai protagonisti della gara. Un consiglio: nascondete la nazionalità italiana o la battuta è scontata: «La nostra è la Ferrari delle yole-ronde».

Testo di Claudio Agostoni pubblicato sul numero 63 di Arte Navale del dicembre 2010 / gennaio 2011. Su gentile concessione della rivista Arte Navale.Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.

 

pubblicato il 19 Ottobre 2012 da admin | in | tag: Arte Navale, biguine, Claudio Agostoni, gommier, Martinica, montagna Pelèe, Pompei dei Caraibi, Saint-Pierre, yole-ronde | commenti: 0

Scrivi un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti recenti
  • Davide 29 Maggio 2025 at 12:17 su Crociere senza veli: in 3000 salpano
    a bordo della Carnival Freedom
    Perché l'equipaggio non sarà anch'esso in costume adamitico?
VIDEOMARE QUANT’E’ BELLO
Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della Sera

Vi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"

Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024
LA CAMBUSA
Vini
Cibi
IL GUARDAROBA
Abbigliamento
Accessori
LA VACANZA
In Barca
In Hotel / Resort
 
Ricette di mare I grandi chef vi "servono" le loro ricette Ristoranti al mare Le rotte per i ristoranti d'autore Voglia di crociera Splendida la nave, splendide la mete Navigate con la Fantasia negli Emirati Con Msc Seaside fino in America Le migliori vacanze in barca Segnalateci la vostra proposta Case al mare V'indichiamo la rotta giusta
in un mare d'investimenti
Rotte nell'entroterra Segnalateci la vostra proposta "Navigate" tra le sagre Nei borghi i pescatori cucinano per voi Accessori & partner Come e dove rendere la barca unica Approdi d'autore Le rotte nei più affascinanti hotel sul mare Antiquariato & collezionismo Dove navigare fra aste, negozi... Associazioni di mare Ecco chi tramanda storie e tradizioni Cantieri e maestri d'ascia Qui gli scafi tornano a splendere I vostri annunci Vendete barche, posti barca, oggetti… Corsi e patenti nautiche Le migliori scuole per imparare
Click sull'acqua Le più belle foto di mare. Mare by night I locali più trend dove approdare Diving center Immergersi fra fondali da sogno e relitti Navighiamo nei musei Qui si racconta la storia della navigazione Presi all'amo Bravi pescatori si nasce o si diventa? Porti turistici I migliori marina del Belpaese Lavori in mare Come e dove trovare un impiego Un mare di shopping Abiti, accessori, gioielli e orologi... Storie e personaggi Per chi naviga con la fantasia Traghetti ed imbarchi Cosa sapere su rotte ed offerte...
I VIDEO DI MAREONLINE
LOCALITA' DI MARE Giglio, l'isola è rifiorita CANTIERI E BARCHE Guardate i video delle più belle imbarcazioni ARREDI PER CASE E YACHT Navigate nel video di Interni, il negozio d'arredi dallo stile più profondo
 




PRONTO SOCCORSO IN MARE Sono diversi i possibili problemi di salute che possono subentrare in mare, durante la navigazione, spesso legati proprio alla vita di mare: da una banale caduta a un tuffo sbagliato, da una puntura di riccio a una bruciatura di medusa, a un'otite, un'insolazione…
Cliccate qui per rivolgervi direttamente al medico di mareoline…
IL MARE IN TAVOLA Mareonline vi invita a scoprire i migliori cibi e vini (ma anche liquori e sigari) da gustare in barca, indicandovi la rotta per raggiungere i migliori prodotti del mare: Cibi e Vini RICETTE DI MARE Mareonline vi propone alcune ricette per cucinare, a casa o in barca, piatti a base di pesce e crostacei.
Cliccate qui per scoprire ingredienti e preparazione...
SBARCO AL RISTORANTE Mareonline vi invita a scoprire i migliori ristoranti lungo le coste del Belpaese, raggiungibili direttamente in barca.
Cliccate qui per trovare il vostro ristorante
Cliccate qui per leggere i ristoranti segnalati da voi.
MODA E ACCESSORI Cliccate qui per scoprire che look deve esibire un vero lupo di mare anche in terraferma... LE FOTO PIU' CURIOSE
"PESCATE" SU FACEBOOK
Segnalateci le foto più curiose che avete "pescato" su facebook (inviando una e mail a mareonline@mareonline.it o lasciando un messaggio sulla sulla pagina facebook di mareonline)
PERSONAGGI Quando il genio
approda a Riva
STORIE La crociera
nell'apocalisse
RACCONTI Romanzi
sottocoperta
Diari di bordo Racconta
il tuo viaggio
IL ROMANZO cliccate qui per leggere il romanzo il vento e la farfalla di Franco Fabretti SIAMO TUTTI FOTOGRAFI Avete degli "scatti" particolari fatti al mare, in navigazione?
Inviateli a mareonline@mareonline.it con vostro nome cognome località fotografata.
Le migliori potrebbero apparire in Home page… Cliccate qui

MareOnLine © 2025 - Vietata la riproduzione anche parziale dei contenuti e delle pagine del sito