Erano ben 108 le imbarcazioni d’altura schierate a Livorno sulla linea del via della terza edizione della 151 Miglia – Trofeo Celadrin, la regata organizzata dallo Yacht club Punta Ala e dallo Yacht club Repubblica marinara di Pisa, con la collaborazione dello Yacht club Livorno. Centootto equipaggi che, spinte da un vento di 6-8 nodi  hanno puntato la prua, in un mare calmo, verso la boa posta all’altezza di Marina di Pisa, girata da un gruppo di testa formato dal Tp 52 Aniene 1° Classe, dallo Scuderia 50 Altair 3, dal maxi Sagamore e dal Farr 53 QQ7, che hanno subito preso un po’ di margine di vantaggio sul resto della flotta puntando verso la successiva meta,  lo scoglio della Giraglia,  e quindi le  Formiche di Grosseto, prima di affrontare il traguardo posto a Punta Ala.

L’hotel Regina Palace di Stresa ha ospitato, dopo una ventina d’anni d’assenza dall’Italia, un meeting internazionale della Federvela internazionale (Isaf) per prendere importanti decisioni in vista dei Giochi olimpici di Rio 2016. E proprio una di queste decisioni è destinata a sollevare polemiche: l’esclusione del windsurf come specialità olimpica a favore del kiteboard. Una decisione dal sapore prettamente politico, che farà gioire gli “appassionati dell’aquilone” che avrebbero meritato lo status senza per questo dover togliere qualcosa al windsurf.

La prima regata nazionale di 420 e 470 organizzata dallo Yacht Club Sanremo, Marina degli Aregai e Yacht Club Aregai, con il supporto di Kinder+ Sport è stata coronata dal pieno successo. Dal 2 al 4 marzo, quasi 130 derive della classe 420 sono scese in mare per sfidarsi in una delle prove più prestigiose e importanti dell’anno, mentre i 470 hanno affrontato lo stesso impegno solo nelle giornate di sabato e domenica quando sono state chiuse cinque regate complessive.

Il terzo Leg della Global Ocean Race, il giro del mondo a tappe in doppio, partita il 29 gennaio da Wellington in Nuova Zelanda, si è concluso a Punta del Este all’alba di domenica 4 marzo per Marco Nannini e Hugo Ramon. Dopo 35 giorni  e  otto ore di durissima navigazione Nannini e Ramon su Financial Crisis  si sono piazzati secondi alle spalle di Cessna Citation. “Questa era la tappa più difficile di tutta la regata”, ha commentato Marco Nannini, “e il mio obiettivo principale era quello di arrivare in sicurezza, cosa che si è dimostrata giustissima visto che proprio i due equipaggi più esperti e con le barche meglio preparate sono stati costretti al ritiro.

La navigazione di un’imbarcazione dipende  dal mezzo, certo, ma soprattutto dall’equipaggio, dalla sua esperienza, dal suo affiatamento e dalla capacità di fare squadra. La stessa cosa accade per un’azienda. La dimostrazione arriva da Marano Vicentino dove a far navigare un’ottima realtà imprenditoriale, l’azienda vitivinicola Ruaro, è un equipaggio affiatatissimo, capace di fare un gioco di squadra che solo un legame fortissimo come quello familiare può garantire.