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La pescheria magica di Giovanni e Gabriella
ha trasformato la montagna in mare
La pescheria magica di Giovanni e Gabriella  ha trasformato la montagna in mare

Gustare dell’ottimo pesce in una città di mare può essere normale; assaporarlo in una città lontana 200 chilometri dalla costa più vicina e circondata da montagne può essere già più difficile. E quasi impossibile potrebbe apparire pensare di gustare il miglior pesce in assoluto proprio in una città non di mare. Eppure può succedere. Accade, per esempio, a Bergamo, la “città non di mare dove mangiare il miglior pesce”, come ha scritto uno che di cibo (e di vini) se ne intendeva come pochi altri: Luigi Veronelli.

pubblicato il 24 Ottobre 2018 da | in Personaggi, Storie | tag: città non di mare dove mangiare il miglior pesce, Cristina Cacciolo Molica, Franca Cacciolo Molica, Gabriella Grismondi, Giovanni Cacciolo Molica, Matteo cacciolo Molica, miglior pesce al ristorante, migliori ristoranti di pesce, Orobica Pesca | commenti: 1
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L’ultima corsa della Metropolitana
di New York termina in fondo all’oceano
L’ultima corsa della Metropolitana  di New York termina in fondo all’oceano

Per un abitante della Grande Mela vedere le carrozze della sua metropolitana inabissarsi nell’Oceano Atlantico è un vero choc: “Fotografare come queste massicce vetture sono buttate come un giocattolo in una vasca è stato un colpo al cuore. L’osservazione di quello che succedeva, con l’acqua che s’impossessava di loro, al momento mi ha stordito ma poi, pensando ai pesci che avrebbero trovato una nuova casa, come in un condominio d’acciaio, mi sono rallegrato”. Questo ci ha detto Stephen Mallon, fotografo newyorkese nato vicino a Londra, che ha documentato la sorte scelta dal Metropolitan Transit Authority di New York City, tra il 2001 e il 2010, per oltre 2500 carrozze della metropolitana cittadina. I vagoni in acciaio inossidabile del peso di 18 tonnellate, a cui erano state tolte le ruote,

pubblicato il 5 Settembre 2018 da | in Storie | tag: Division Reef Project, Metropolitan Transit Authority New York City, Next Stop Atlantic a New York, Redbird Reef Project, Stephan Mallon | commenti: 0
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Veliero Ponap, il modello “liberato”
in un campo di prigionia inglese
Veliero Ponap, il modello “liberato”  in un campo di prigionia inglese

Un vecchio capo pilota raccontava, un giorno, dei destini strani che legano gli uomini alle loro navi e di come quelle esistenze si trovino unite nella vita o nella morte. A volte le loro storie sopravvivono al tempo e alla polvere dell’oblio, come è stato per Runar Husell e il veliero Ponape. Runar Husell nasce nel 1915 nella cittadina di Vårdö, nell’arcipelago delle Isole Åland, fra la Svezia e la Finlandia. Come la maggior parte dei figli della sua isola, si è lasciato prendere dal mare molto giovane: cuoco a tredici anni su un piccolo veliero, poi steward, fuochista su una nave a vapore e infine gabbiere sui grandi velieri. Runar ha l’occhio per il bello e l’intelligenza per capirlo; quando s’imbarca per la prima volta sulla Ponape, verso l’Australia, ha solo vent’anni, ma fra lui e la nave scocca una sorta di colpo di fulmine: la nave possiede linee classiche e perfette, è veloce e agile sull’acqua. La vita a bordo è sempre durissima e il mare impietoso, ma i giovani marinai più dotati

pubblicato il 2 Settembre 2018 da | in Barche a vela oltre i 15 metri, Navi a vela & a motore, Storie | tag: campo di prigionia dell'isola di Man, isola di Man, Runar Husell, vapore Fenix, Winston Churchill | commenti: 0
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Houseboat? In India si chiamano
Kettuvallam e navigano nel Kerala
Houseboat? In India si chiamano  Kettuvallam e navigano nel Kerala

Immaginate suggestive lagune con le spiagge bordate dagli alberi di cocco, montagne ricche di tè e spezie, undici parchi naturali, vergini foreste pluviali con esplosioni di fiori e frutti tropicali, migliaia di chilometri di acque interne navigabili e un patrimonio culturale che si allunga nel passato per migliaia di anni. Immaginate antichi templi e storiche vestigia in uno dei posti del pianeta con la maggiore biodiversità, con tigri, elefanti, migliaia di farfalle e uccelli, una cucina famosa in tutto il mondo per i suoi piatti vegetariani o a base di pesce e carne dai sapori unici.

pubblicato il 18 Agosto 2018 da | in Crociere curiose, Imbarcazioni a motore oltre 15 metri, Storie, Viaggi & Rotte nel mondo | tag: Arundhati Roy, barca fatta da pezzi di legno legati, Dio delle piccole cose, houseboat, Kerala, Kettuvallam, lago Vembanad, mar Arabico, Marino Alfani, noce d’anacardio | commenti: 0
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Epidemia di colera a bordo, la strage
che ha fatto nascere l’ospedale navigante
Epidemia di colera a bordo, la strage  che ha fatto nascere l’ospedale navigante

La prima nave ospedale italiana fu impiegata dalla Regia Marina nella infelice battaglia di Lissa del 1866. Ne fu un accanito propugnatore Luigi Verde, che divenne il primo capo del Servizio Sanitario della neo costituita Marina Militare Italiana su proposta dell’allora ministro della Marina Camillo Benso Conte di Cavour. Verde, medico e chirurgo, era stato imbarcato sulla pirofregata Governolo che aveva partecipato, con una divisione navale della Marina Sarda, alla guerra di Crimea a fianco degli alleati della Turchia contro la Russia, nel 1855.

pubblicato il 14 Agosto 2018 da | in Storie | tag: Flotta bianca, Luigi Verde, nave Washington, navi bianche, Saturnia e Vulcania | commenti: 0
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Dhow, le opere d’arte galleggianti
costruite in spiaggia senza progetti
Dhow, le opere d’arte galleggianti  costruite in spiaggia senza progetti

Da millenni le barche arabe solcano le acque del Golfo Persico per trasportare merci e persone dal Medio Oriente in Africa e India. Sull’isola più grande del Golfo Persico, Qeshm, ancora oggi vengono costruite imbarcazioni in tutto simili a quelle di un tempo. I maggiori cantieri si trovano sul lato settentrionale dell’isola, quello rivolto verso l’Iran, del quale Qeshm fa parte. Le imbarcazioni prendono forma direttamente sulla spiaggia. Il legno d’abete rosso e bianco, oggi proveniente prevalentemente dalla Russia, è alla base della lavorazione. Gli strumenti di lavoro sono arcaici. Pochi utensili e pochi uomini, grazie alle conoscenze e all’esperienza accumulate da generazioni di costruttori, sono in grado di portare a termine l’impresa. Dhow è una parola che deriva dall’arabo dau e significa semplicemente barca, battello o nave. Nel corso dei secoli le forme di queste imbarcazioni si sono evolute e sono cambiate,

pubblicato il 15 Giugno 2018 da | in | tag: kamal, Qeshm, Simbad | commenti: 0
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Galanti, il modellista che con i suoi diorami
racconta la storia della navigazione
Galanti, il modellista che con i suoi diorami  racconta la storia della navigazione

Era l’anno 1782 la Guerra d’Indipendenza Americana era finita e la Marina Francese era ai massimi splendori; gli insorti delle colonie avevano infatti vinto la guerra grazie all’aiuto fondamentale della flotta francese. Forte della spinta emotiva di questi successi la Bayonnais, una corvetta, sfidò una fregata nemica impegnata nel blocco navale del porto di Rochefort. I francesi con il bompresso della loro nave penetrarono nelle sartie del nemico, rendendo le due navi un tutt’uno. Quindi, con l’aiuto dei grappini d’arrembaggio e utilizzando il bompresso come un ponte, balzarono sulla nave nemica sorprendendo gli inglesi. La conquista fu relativamente veloce e un’ora dopo

pubblicato il 6 Giugno 2018 da | in Navi a vela & a motore, Storie | tag: Ambuscade, Bayonnaise, Louis Philippe Crepin, modellismo, Museo della Marina di Parigi, Rocherfort | commenti: 0
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Battaglia navale fra Roma e Cartagine,
una maxi immersione l’ha riportata a galla
Battaglia navale fra Roma e Cartagine,  una maxi immersione l’ha riportata a galla

Il nome dell’archeologo Sebastiano Tusa, direttore della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, è indissolubilmente legato all’affascinante ricerca di archeologia subacquea, la più grande mai fatta nel mondo, che ha scandagliato 300 chilometri quadrati a una profondità media di 60 metri. Si è svolta negli ultimi anni nelle acque dell’arcipelago delle Isole Egadi, teatro dell’epica battaglia navale del 241 a. C. tra romani e cartaginesi che ha deciso le sorti della Prima guerra punica e ipotecato ciò che sarebbe avvenuto dopo, cioè la distruzione di Cartagine, la conquista totale del Mediterraneo da parte di Roma e la conseguente nascita dell’impero che ha cambiato la nostra storia. Dell’importanza di localizzare il teatro della battaglia del 241 a. C. se ne cominciò a parlare nel 1985 durante iI Convegno Internazionale per un’Archeologia del Mediterraneo organizzato, per la rassegna Settimana delle Egadi, dalla giornalista e scrittrice Giulia D’Angelo e da Nino Allegra,

pubblicato il 6 Giugno 2018 da | in Musei nel mondo, Storie | tag: battaglie navali, Cartagine, ex STabilimento Florio di Favignana, Giulia D'Angelo, Levanzo, Marettimo, Nino Allegra, Sebastiano Tusa | commenti: 1
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Davide contro Golia: così il piccolo
yacht ha sconfitto il gigante dei mari
Davide contro Golia: così il piccolo  yacht  ha sconfitto il gigante dei mari

Le dimensioni di un’impresa non si misurano in metri o chilogrammi. La passione, la tenacia e il coraggio non hanno unità di misura perché spesso riescono a ribaltare ogni rapporto numerico. Lo ha insegnato Davide a Golia qualche millennio fa, lo ha ribadito Sir Richard Branson nel 1986 quando, a bordo di un minuscolo yacht, è riuscito a conquistare un virtuale Nastro Azzurro, il riconoscimento consegnato all’imbarcazione capace di attraversare l’Oceano Atlantico nel minor tempo possibile. Un premio nelle mani statunitensi da quando, nel 1952, lo United States, un transatlantico di oltre trecento metri e di 53mila tonnellate di stazza, completò la traversata oceanica verso ovest in 84 ore e 12 minuti alla velocità media di 34,51 nodi. Come poteva, un 22 metri di 40 tonnellate di stazza vincere un sfida così impari

pubblicato il 23 Maggio 2018 da | in Imbarcazioni a motore oltre 15 metri, Storie | tag: Nastro Azzurro, Richard Branson, Sonny Levi, United States, Vac 2, Virgin Atlantic Challenger 2 | commenti: 0
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Nomadi del mare, i pescatori
che hanno l’acqua come terra

Kasoma se ne sta dritto a poppa, faccia al sole e sguardo all’infinito, in sorprendente equilibrio su uno scafo così stretto e lungo. Un bilanciere, grossolano ma efficace, impedisce a quel tronco di ribaltarsi mentre a forza di braccia quattro rematori lo spingono verso l’orizzonte. Seguito da altre canoe e vogatori, Kasoma usa la testa come un periscopio, scruta le impercettibili increspature del mare, un lievissimo cambio di colore, insomma un minuscolo, ma tangibile segno della presenza di un branco di pesci. È capitano e proprietario di queste di altre dieci barche. A 58 anni è il capo assoluto di una famiglia di pescatori Vezo, nomadi del mare d’origine indonesiana sparpagliati lungo la costa occidentale del Madagascar. Da Majanga a Lavanunu questa costa, affacciata sul Canale di Mozambico, è una delle zone più pescose del mondo. D’improvviso un grido, un cenno in una direzione e il ritmo della vogata aumenta.

pubblicato il 10 Maggio 2018 da | in Storie, Viaggi & Rotte nel mondo | tag: Anakao, baia di St. Augustin, Canale di Mozambico, costa occidentale del Madagascar, foresta di spine, nomadi del mare, pescatori Vezo | commenti: 1
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