Pronto soccorso in mare, cosa fare in caso
d’incontri ravvicinati con meduse, ricci…

Cosa fare in caso di una puntura di riccio, di una bruciatura di medusa, in caso di forti dolori alle orecchie o di febbre, nausea, capogiri, di un’insolazione? Oppure in caso di un trauma provocato da un tuffo su un fondale basso, da una caduta sugli scogli o sulla barca? Come comportarsi, mantenendo il sangue più freddo possibile, di fronte a casi di congestione o a un principio d’annegamento, oppure a un’embolia, magari avvenuti mentre ci si trova in barca a chilometri di distanza dalla costa più vicina, a ore dal centro ospedaliero più prossimo? Come cercare di ridurre il più possibile i pericoli che un’escursione in barca da sogno possa trasformarsi in un incubo, magari anche avendo l’accortezza di tenere a bordo, nella cassetta del primo soccorso, i farmaci più adatti alla vita in mare e ai suoi possibili pericoli? È per rispondere a queste domande, per cercare di aiutare chiunque ad affrontare nel migliore dei modi possibili problemi di salute che possono subentrare in mare, durante la navigazione, che mareonline ha “varato” una nuova rubrica: pronto soccorso in mare. Uno spazio dove trovare alcuni consigli utili  da mettere in atto in attesa di poter affidare la persona che sta male a un medico o a una struttura sanitaria. Per sottoporre un nuovo “caso”  basta inviare una e mail a mareonline@mareonline.it. Per leggere i consigli cliccate qui.

pubblicato il 10 Giugno 2025 da | in | tag: bruciatura di medusa, cosa fare in caso d'insolazione, cosa fare in caso di congestione, pronto soccorso in mare, puntura di riccio | commenti: 23
  • Beppe ha detto:

    Dottor Fabretti buongiorno, nel sud della Sardegna, dove capita non di rado di trovare delle tracine, i pescatori del luogo fanno degli impacchi con ammoniaca. Sembra funzioni.

  • Paola ha detto:

    Dottor Fabretti, ho un incubo che mi assilla da sempre: quello di poter restare soffocato (o che qualcun altro resti soffocato) da una lisca di pesce. Posso chiederle, in questo caso,come ci si deve comportare? Grazie e complimenti per la bellissima rubrica.

  • Pietro ha detto:

    Un pescatore greco mi ha consigliato, in caso di puntura di riccio, di tenere la pelle ammorbidita con olio d’oliva. Ha funzionato! Le spine sono leggermente affiorate dalla pelle e con una pinzetta da ciglia le ho tolte…

  • Marco ha detto:

    Quando faccio il bagno spesso mi prendono attacchi di labirintite (di cui peraltro soffro anche lontano dal mare…). Cosa posso fare per affrontare il problema al mare ma, soprattutto, in generale? Grazie e buone vacanze.

  • Marco ha detto:

    Al mare, soprattutto se faccio immersioni in apnea (di pochissimi metri…) mi succede che mi aumentino i problemi di labirintite che, comunque, ho di mio, anche durante l’inverno, anche quando non mi immergo, neanche nella vasca da bagno. Un amico mi ha consigliato di eliminare il sale dalla mia dieta. E’ un pirla che gioca a fare il medico o c’è qualche fondamento di verità? Grazie e complimenti alla rubrica, utilissima…

  • Franca ha detto:

    Dottor Fabretti buongiorno e complimenti per la rubrica. Posso chiederle quali sono i principali farmaci da non assumere assolutamente o, quantomeno da assumere in dosi più basse possibile se si è al mare e si vuol prendere molto sole? Grazie e buona estate.

    • Franco Fabretti ha detto:

      La vertigine può essere causata da molti fattori legati all’età alla situazione della colonna cervicale o a problemi labirintici vari. Tipo di vertigine rotatoria oggettiva di lunga durata con o senza nausea e vomito può essere dovuta ad alterazioni di pressione del liquido labirintico in questi casi può essere utile una dieta iposodica ma più sensata una visita da uno specialista otorinolaringoiatra. Vertigini fugaci con senso di insicurezza sono spesso dovute a problemi cervicali o da ipotensione arteriosa, anche in questi casi meglio approfondire.

  • Franca ha detto:

    Una ventina d’anni fa si andava al mare e quando si metteva una protezione 15 si era supergarantiti (e comunque non si restava per niente ustionati, sintomo che i prodotti erano efficaci). Adesso girano protezioni 50: vera precauzione e nuova cultura della salute della pelle o solo un business delle case produttrici di cosmetici?

  • Daniele ha detto:

    Egregio dottor Fabretti buongiorno, soffro di mal di mare ma soprattutto di problemi alle orecchie, spesso con otiti medie, riduzione dell’udito e senso di vertigine (anche se non sono in barca). Contro i sintomi del mal di mare mi hanno detto di assumere della Xamamina, che però mi risulta possa creare problemi di ototossicità. Sono “rischi” frequenti e quanto possono essere gravi? E in alternativa a questi farmaci esistono altre soluzioni farmacologiche o, meglio ancora, naturali? Grazie mille.

  • Alessandra ha detto:

    Spettabile rubrica Pronto soccorso in mare, è leggenda o è verità che se mi restano conficcati degli aculei di riccio di mare nella pelle con l’andare del tempo possono entrare in circolo nel sangue e diventare pericolosi? Grazie

    • Franco Fabretti ha detto:

      Di ricci se ne conoscono 6000 specie, 80 delle quali sono velenose. I ricci di mare presenti nel mar Mediterraneo sono innocui, mentre alcune specie tossiche si ritrovano nell’Atlantico, nel Pacifico e nell’Indiano. La puntura di questi ricci procura diversi tipi di reazioni cutanee, un immediato e forte dolore urente che può persistere per alcune ore con la pelle arrossata. Il trattamento, in questi casi, consiste nell’uso di acqua calda fino al limite della tolleranza da applicarsi sulla zona punta. Normalmente gli aculei di questi ricci possono essere fagocitati dai tessuti in uno o due giorni. Vi sono molti modi di estrarre le spine con aghi e pinze. Sull’area cutanea interessata vi sono antichi metodi che vengono così eseguiti : si strofina del succo di limone (acido citrico) quindi si applica dell’aceto (acido acetico) molto caldo, dopo 10 minuti si applica dell’altro aceto e si riscalda la zona con una candela mantenuta a 1 centimetro di distanza dalla zona; in questo modo le spine si dissolvono. Dopo 10 minuti si stende la cera della candela e, una volta raffreddata e indurita, viene asportata portando con se le spine rimanenti. Al quesito posto sulla possibilità che entrino nel circolo ematico, ritengo si tratti di fantasia metropolitana.

  • Franco Fabretti ha detto:

    Gli anti mal di mare sono molti, ma ritengo utili gli antistaminici o i cerotti ( da usare con cautela)
    Auguri di buone vacanze.

  • Franco Fabretti ha detto:

    Otiti medie? Se sono reali devi farti vedere da uno specialista otorinolaringoiatra. Esterne? Son le più frequenti e spesso legate all’uso di cotonini sono dolenti e si curano in vari modi o lavaggi di soluzione borica al 3 per cento o se i sintomi continuano con gocce auricolari antibiotiche Vertigini ? Quanti anni hai ? L’età spesso presenta questa sensazione in coloro che soffrono di cervicoalgie…

  • Enrica ha detto:

    Ho problemi di tiroide, lavora poco e male, il mare è davvero sconsigliabile?

  • dottor Franco Fabretti ha detto:

    In casi di ipertiroidismo è consigliabile formulare questa domanda a un endocrinologo.

  • Stefania ha detto:

    C’è un incendio a bordo (come è appena capitato sullo yacht del presidente del Napoli De Laurentis), una persona respira molto fumo: Cosa è possibile fare in attesa dei soccorsi? Grazie

  • Gianmario ha detto:

    A Capodanno sarò in crociera, in barca a vela, per la prima volta in vita mia, ai Caraibi con mia moglie. Per “prepararmi” abbiamo invitato a cena una coppia di amici che ha vissuto già questa esperienza. Una cosa che mi ha colpito , oltre alla raccomandazione rivoltami dall’amica a portare una serie interminabile di farmaci in aggiunta ai consueti antibiotici, antinfiammatori (è sempre stata a dire la verità un po’ ipocondriaca e forse, essendo partita con i due figli piccoli, era particolarmente preoccupata per loro?) è stata la descrizione, da film horror, dei pericoli mortali che si nasconderebbero sott’acqua. Visto che lei, dottor Fabbretti, è medico e sub, posso approfittarne per un doppio consiglio? Che farmaci ci portiamo (adulti e in buona salute, entrambi quarantenni, senza figli….) e a quali pesci o altro dobbiamo prestare particolare attenzione? Grazie.

  • Annalisa ha detto:

    Dottor Fabretti è vero che nei mari tropicali esistono alghe pericolose? Che possono provocare intossicazioni, sintomi gravi e perfino la morte? Come capire se c’è un pericolo e, soprattutto, come intervenire in caso d’emergenza? E che cos’è la marea rossa? Grazie. Ps: non verrebbe con noi, ci sentiremmo più sicure ?

  • Dottor Franco Fabretti ha detto:

    Alghe pericolose sono presenti nel mar Mediterraneo in particolare nell’ Adriatico, in Puglia e Salento. Una di queste è l’Ostreopsis Ovata, nome scientifico dell’alga che produce una tossina, la palitossina che colpisce echinodermi come i ricci le stelle marine, granchi e cefalopodi. Nell’uomo causano infiammazione delle prime vie aeree con faringiti, laringiti bronchiti, ma non patologie preoccupanti. In Puglia c’ e’ una agenzia marittima che monitorizza lo sviluppo di questa alga
    Nei mari caldi vi sono invece sia alghe urticanti sia alghe tossiche, che si trovano dopo mareggiate e diventano pericolose se vengono aspirate, come un aerosol, tramite gli spruzzi delle onde sugli scogli. I sintomi sono difficoltà respiratoria con starnuti e febbre fino a 38 gradi, sintomi che scompaiono dopo uno o due giorni. In questi casi è utile una terapia con aspirina contro la febbre. Se vi capita di nuotare sotto costa e avvertire un fastidio sia sulla pelle sia negli occhi andate al largo e lavatevi con acqua di mare pulita. Un’attenzione particolare merita il cosiddetto “corallo di fuoco” che vive nel Mar Rosso e in Oceano Indiano e che provoca ustioni: in questi casi il forte bruciore può spingere i sub a risalire senza rispettare le tabelle di decompressione con i pericoli che ne conseguono. La cura consiste nello sciacquare la zona colpita con acqua di mare e poi applicare un gel al cloruro di alluminio.

  • Dottor Franco Fabretti ha detto:

    “Le acque si tinsero di rosso e gli egizi chiamarono il mare Rosso. Loro non sapevano che si trattava di una fioritura algale, morirono i pesci e l’acqua divenne imbevibile”. (Vecchio Testamento Esodo 7.20-21). La causa di questa sciagura è dovuta alla massiccia presenza di diatomee. La presenza di clorofilla e carotenoidi causano il colorito sanguigno. Le conseguenze per l’uomo sono poche (riniti e bronchiti) e legate alla respirazione di aerosoli provocati dalle onde che si infrangono sugli scogli . Il vero pericolo è l’ingestione di mitili che contengono acido domoico che provoca diarrea fino alla paralisi. La marea rossa può verificarsi dal Polo nord fino alle acque dell’Antartide. Anni fa ho visto questo fenomeno nelle acque di Ushuaia, la città più a sud della terra, cartelli in ogni luogo avvertivano di non mangiare mitili.

  • Francesca R. Bergamo ha detto:

    Dottor Fabretti buongiorno, soffro di labirintite, problema che si accentua enormemente d’estate al mare. C’è un nesso? Colpa dell’acqua che entra nelle orecchie nuotando? Cosa è possibile fare? Grazie e complimenti non solo per la rubrica ma anche per la parte letteraria…

  • Francesca ha detto:

    Per la puntura di una tracina va bene l’ammoniaca? Se sì, come andrebbe usata? Se no, avete qualche rimedio davvero efficace da suggerirmi?

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