Un mare d’opere d’arte da pescare….
realizzate coi detriti presi all’amo
L’arte ha talmente tante forme che non si può mai essere sicuri di averle esaurite. È questo il suo segreto e, allo stesso tempo, la sua salvezza. Perché l’arte deve essere salvata da chi vuole trasformarla in canonica ripetitività, ancorché straordinaria dal punto di vista tecnico e strutturale. Su questa rotta si è indirizzato Paolo Ceccon, artista di 37 anni di Albenga (trasferitosi oltre 20 anni fa a Massa Carrara dove ha aperto il suo atelier, il Delfino blu) ideatore di un riutilizzo artistico di tutto ciò che il mare restituisce alla terra e protagonista di alcune mostre,
