La cabina di rimessaggio magica sotto i teloni
mette in scena lo spettacolo di trasformismo
“Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”, diceva San Francesco d’Assisi. Un invito che Roberto Spadavecchia, imprenditore entrato nel mondo della cantieristica nautica convinto di aver trovato la rotta per fare, in materia di “strumenti” per favorire ogni tipo di lavoro su un’imbarcazione, ciò che è basilare, fondamentale e, dunque, necessario, ha messo in pratica. Facendolo così bene da farlo apparire, in molti casi, quasi impossibile agli occhi di chi non era neppure stato sfiorato dall’idea che realizzarlo fosse davvero possibile. Riuscendo a sorprendere se stesso per i risultati ottenuti, ma soprattutto i moltissimi titolari di cantieri che, sorpresa dopo sorpresa, hanno iniziato ad affidarsi alla sua azienda, la Navaltecnosud di Bari. Un’azienda diventata presto un punto di approdo insostituibile per aziende di ogni angolo del pianeta, pronta a “stupire” anche il vero e proprio mare di visitatori approdati nei saloni internazionali di cui l’azienda barese è puntuale protagonista e il suo timoniere mattatore. Come il Metstrade di Amsterdam,
