C’è un progetto tecnologico e innovativo a bordo di Vento di Sardegna, l’Open 50’ di Andrea Mura impegnato in questi giorni nella regata transatlantica Quebec – Saint Malo. Si tratta di Automobili Lamborghini che partecipa all’impresa offrendo la propria competenza nei materiali compositi in fibra di carbonio. Infatti, la Advanced composite research center della casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese ha seguito la progettazione e la realizzazione del nuovo canard in fibra di carbonio, una deriva mobile di prua che migliora l’idrodinamica della barca, fondamentale nell’andatura di bolina per mantenere la rotta e risalire il vento evitando il naturale scarroccio cui sono soggette le imbarcazioni.
Il canard lavora sotto alla linea di galleggiamento, davanti alla chiglia, e può scorrere verticalmente in modo da essere “estratto dall’acqua” nelle andature portanti quando il suo utilizzo non sia necessario.
Il manufatto può sopportare un carico di 3.500 chilogrammi sebbene ne pesi solamente 28, ossia 12 in meno rispetto a soluzioni più conservative. Questo componente ad alto valore tecnologico ha dato il suo contributo già nella nella regata transatlantica Twostar, da Plymouth (nel Regno Unito) a Newport (negli Usa), vinta da Vento di Sardegna fissando il nuovo record con 13 giorni, 12 ore e 47 minuti, migliorando il precedente di ben un giorno, 11 ore e 44 minuti.
A cinque giorni dalla partenza da Quebec City, in Canada, Vento di Sardegna naviga al traverso dell’isola di Saint-Pierre et Miquelon ed è a un terzo circa del percorso, sulla rotta di 2.897 miglia che porterà gli equipaggi a Saint Malò in Francia. L’obiettivo dell’Open 50 italiano disegnato da Umberto Felci è quello della “line honours” dei monoscafi. Al momento Vento di Sardegna naviga in prima posizione con durissime condizioni meteo. Davanti a Mura, Apolloni, Stella e Tosi soltanto tre multiscafi che fanno regata a sé.
Andrea Mura da bordo ha raccontato: “Saltiamo come rane da un’onda all’altra, navigando in un mare mostruosamente incrociato e formato. Le botte che prendiamo in continuazione, fanno paura anche a noi che siamo ormai avvezzi a situazioni estreme. Non appena le condizioni lo consentono, ascoltiamo musica a tutto volume per esorcizzare la tensione. E dire che la partenza da Quebec era stata fantastica, con una temperatura di 25°C, vento medio forte in poppa, che ci consentiva di raggiungere velocità elevate. Poco dopo è cambiato tutto: la temperatura dell’acqua è precipitata a 6°C ed è scoppiata la prima burrasca, a cui ne è seguita una seconda ancora più violenta, le condizioni sono state durissime. Abbiamo recuperato e superato i Class 40 che erano partiti prima di noi e ora continuiamo a navigare con prua su Saint Malò.”
Testo realizzato da Giuliano Luzzatto per mareonline.it
pubblicato il 30 Luglio 2012 da admin | in Eventi nel mondo, Regate nel mondo | tag: Advanced composite research center, Andrea Mura, Automobili Lamborghini, egata transatlantica Twostar, regata transatlantica Quebec - Saint Malo, Sant’Agata Bolognese, Umberto Felci, Vento di Sardegna | commenti: 0