Il mare come non lo avete mai visto

Articoli presenti nella categoria 'Storie'

Maurizio Eliseo, lo scrittore che conosce
ogni segreto del mare e della navigazione

Pubblicare un libro a 22 anni (Rex, Storia di un transatlantico) e vederlo, dopo appena qualche stagione, battuto alle aste newyorkesi di Christie’s alla stregua di un’opera d’arte è una gran bella soddisfazione, soprattutto se il prezzo realizzato segna il record assoluto per un libro moderno di storia navale. Così come sentirsi definire da William H. Miller, il celebre storico navale americano noto in tutto il mondo come “Mr Ocean Liner” (oltre 60 libri sul tema, curatore del Museo navale di New York) come “uno dei migliori storici navali della nostra epoca, un uomo al top, uno dei pochi che ha diritto di stare sul ponte più alto”.

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Tempeste e uragani, per quale ragione hanno quasi sempre nomi femminili?

Qualcuno si è mai chiesto da dove arrivano i nomi dei fenomeni atmosferici? Perché malediciamo i vari Minosse, Scipione o Caligola quando il caldo afoso d’estate fa boccheggiare tutta l’area mediterranea, oppure ci rattristiamo sentendo nominare Katrina o Sandy, due degli uragani più violenti del recente passato? Se per quanto riguarda le ondate di calore la tradizione è abbastanza recente, i battezzatori delle tempeste oceaniche hanno una lunga tradizione. Il primo metodo utilizzato fu quello di scegliere il nome del santo

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Il mozzo che divenne scrittore
racconta l’ultima regata del grano

Dunkerque, una giornata grigia d’inizio primavera del 2005. Il vento fischia nelle sartie della Duchesse Anne che con il suo scafo bianco e i suoi alberi maestosi ondeggia come volesse liberarsi delle catene e riprendere il largo. Sono sulla banchina antistante il Musée Portuaire ad attendere l’arrivo di Eric Newby dall’Inghilterra. Le sue fotografie sono appena entrate a far parte della collezione del museo ed è una gioia incontrarlo nuovamente per parlare dil suo incredibile viaggio e del libro The Last Grain Race. “A Londra, nel 1938, ho lasciato il mio lavoro presso Wurtzel (un’agenzia pubblicitaria) per imbarcarmi come mozzo sul Moshulu, un veliero finlandese di 5.300 tonnellate di stazza lorda che faceva il viaggio verso l’Australia per imbarcare grano e portarlo in Europa. Non sapevo nulla di quella nave sino al giorno in cui ci sono salito a bordo…

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Salvatore Todaro, l’ufficiale e gentiluomo
italiano che affascinava anche i nemici

Cinque gennaio 1941, Oceano Atlantico, tra le isole Canarie e le coste africane. Quando i superstiti britannici del piroscafo armato Shakespeare, appena affondato dopo un furioso duello di artiglieria insieme con 19 loro compagni, vedono la minacciosa sagoma del sommergibile nemico puntare contro la loro lancia di salvataggio, rimangono sconcertati. Qualcosa di incredibile sta accadendo: l’ufficiale in piedi sul ponte si rivolge loro, in un inglese un po’ legnoso ma corretto, e li invita a salire a bordo. Le loro vite sono salve: ora sanno di essersi imbattuti nel Gentiluomo del mare, del quale nelle ultime settimane hanno parlato tutti i giornali d’Europa. Quel giovane capitano di corvetta, dallo sguardo magnetico e indagatore, col mento ornato di una folta barba scura, è Salvatore Todaro, un uomo in grado di sovvertire a modo suo le bestiali leggi della guerra. La sua singolare vicenda è iniziata qualche mese prima, poco dopo lo scoppio del conflitto,

pubblicato il 19 Ottobre 2020 da | in Personaggi, Storie | commenti: 1
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Turanor, la barca partita dal sole
per circumnavigare la terra

A volte ci vuole un’idea radicale e inconsueta per spingere un uomo a fare qualcosa che nessuno ha fatto prima. Questo ha pensato Raphaël Domjan: circumnavigherò il pianeta, a motore, senza usare una goccia di carburante. Spinto solo dall’energia del sole. Era il 2004, e lui, conducente di ambulanze svizzero allora trentenne, si trovava in viaggio in Islanda. Vedere gli splendidi ghiacciai dell’isola mentre anno dopo anno si stavano ritirando, a causa del surriscaldamento, gli diede la spinta per provare a tutti che spostarsi senza generare inquinamento non è fantasia. Né fantascienza. Un giro del mondo su una barca coperta di pannelli solari sarebbe stata una grandissima dimostrazione, oltre a essere un’impresa mai fatta prima, un modo quindi per sensibilizzare gli abitanti dei luoghi toccati lungo il percorso.

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Rex, Conte di Savoia: i transatlantici
italiani entrati nella leggenda

Mater sempre certa est, dicevano i latini, lasciando intendere che per il padre potevano sussistere dei dubbi. Non fu così per i transatlantici moderni, la cui paternità è indubitabilmente attribuita a Isambard Kingdom Brunel, un geniale ingegnere inglese con il pallino per il ferro e la meccanica che qualcuno ha paragonato a un Leonardo da Vinci del XIX secolo, con il solo difetto di essere in anticipo sui tempi di almeno mezzo secolo. Brunel aveva già inventato tutto, dai ponti con arcate uniche fino a due chilometri, alla avveniristica “ferrovia atmosferica”, quando i dirigenti della Great western railway si lamentarono con lui sulla limitatezza della loro rete ferroviaria.

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Scheletri di navi naufragate, quelli alle
Scilly Islands creano panorami da brividi

Chi si appresta a partire dal piccolo porto di Penzance, in Cornovaglia, per le Scilly Islands, non può non essere preoccupato. Le condizioni del mare sono fra le più difficili dell’intero pianeta al punto che, sotto il cartello dell’orario delle partenze era possibile leggere la scritta weather permitting. Il viaggio dura quasi tre ore, ma i rischi di affrontare onde simili alle montagne russe sono altissimi al punto che l’ingresso nel porto diventa un vero e proprio evento. Le Scilly sono 140 isole e rappresentano il punto più estremo a ovest dell’Inghilterra. Di queste isole, solo cinque sono abitate. È da queste che sono partiti,

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Porto Pim, il paradiso non è frutto
solo della fantasia di Tabucchi

«… io avevo venticinque anni e mi piaceva giocare all’amore, tutte le domeniche scendevo al porto e cambiavo innamorata, in Europa era tempo di guerra e nelle Azzorre la gente andava e veniva, ogni giorno una nave attraccava qui o altrove, e a Porto Pim si parlavano tutte le lingue.» Donna di Porto Pim, pubblicato nel 1983, costituisce una svolta fondamentale nell’opera di Antonio Tabucchi, uno degli scrittori più singolari del Novecento: dallo stile personalissimo e metafisico, innamorato del Portogallo e della sua letteratura, in queste pagine sospese, talvolta esilissime, lo scrittore nativo di Pisa crea scenari sospesi tra realtà e fantasia, intessuti di immagini potenti e misteriose. A una prima lettura l’esiguo libretto può sembrare un semplice diario di viaggio o una raccolta di prose brevi,

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Un’antica fortezza difende
le barche che hanno fatto la storia

Edificata a partire dalla prima metà del XVIII secolo dalla corona svedese, di cui la Finlandia faceva parte, la fortezza di Suomenlinna si estende su quattro isole situate nel cuore della rada di Helsinki. Entrata nel 1991 nella lista dei siti protetti dall’Unesco, raro esempio di architettura militare marittima europea, Suomenlinna ha una particolarità: protegge nelle sue mura un cantiere navale d’eccezione. Dove un tempo erano costruite le galee da guerra per la Flotta del Baltico del re di Svezia, oggi trovano riparo e sono restaurate le navi storiche del patrimonio marittimo e culturale finlandese. 

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Mas, le motobarche armate di siluri
capaci di compiere imprese incredibili

All’inizio del 1917 la Regia Marina aveva impresso un più incisivo impulso alla condotta operativa della guerra marittima in Alto Adriatico. Si trattava di una nuova linea strategica decisa dal vice ammiraglio Paolo Thaon di Revel, comandante in capo delle Forze navali mobilitate e capo di stato maggiore della Forza armata, proposta nel periodo della ritirata di Caporetto. L’obiettivo era la difesa di Venezia da portare a compimento con un più determinato appoggio al fronte a mare della III Armata e con l’alleggerimento della pressione avversaria mediante azioni di contrasto all’attività delle navi maggiori austriache operanti a sostegno dell’offensiva della XIV Armata del generale prussiano von Bulow. Il fulcro della strategia erano le operazioni di ricerca e distruzione del naviglio nemico con rapide e improvvise scorrerie nei porti e negli ancoraggi più interni delle coste istriana e dalmata. La Marina nel 1915, quando ormai erano chiari gli schieramenti delle grandi potenze, con l’Italia a fianco dell’Intesa, avviò la ricerca di un mezzo navale leggero, veloce, armato di siluri, “utile nelle ristrette acque del Golfo di Trieste

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Carlo Rolandi, l’ultima virata l’ha portato
a navigare nel mare azzurro del cielo

All’ultima virata della sua vita è arrivato stanco, come non avrebbe potuto non esserlo un uomo di 94 anni che da qualche tempo soffriva di una insufficienza cardiaca, ma perfettamente lucido fino alla fine. Di quella lucidità che in gioventù era stata addirittura abbagliante, permettendogli di compiere in regata ogni manovra come pochi altri, diventando un campione della vela vincitore di innumerevoli titoli italiani e internazionali correndo con tante classi metriche e soprattutto con la Star, ma non disdegnando tante esperienze veliche anche d’altura. Un velista, Carlo Rolandi, che nel proprio curriculum ha potuto annotare nove partecipazioni alle Olimpiadi,

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Raccolte 60mila firme per impedire che
il custode di Budelli sia sfrattato dall’isola

Sessantamila firme: è l’incredibile risultato della petizione lanciata al ministro dell’Ambiente Sergio Costa sulla piattaforma change.org per impedire che Mauro Morandi, il custode solitario dell’Isola di Budelli, nell’arcipelago de La Maddalena, venga costretto a lasciare dopo 31 anni la capanna dove vive, dopo che il Parco nazionale dell’Arcipelago ha accelerato sul progetto del 2018 di bonifica e abbattimento delle opere abusive. Compreso il rifugio del  moderno Robinson Crusoe che già nel 2017,dopo l’acquisizione del bene da parte dello Stato,  aveva rischiato di dover fare le valige, “salvato”  allora da una petizione che aveva raccolto 18mila firme.

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