Occorre navigare a ritroso nel tempo per 125 anni per risalire al varo di questo autentico gioiello della nautica: costruita nel 1892 per  il re del Belgio Leopoldo dal cantiere De Vries Lentsch, usato come “modello” dalla regina Juliana  d’Olanda per commissionare la propria imbarcazione reale, “protagonista” sul grande e piccolo schermo di film e telefilm, scelta per indimenticabili gite in mare da personaggi  del jet set come Brigitte Bardot e  Salvador Dali, l’ex Brave Molly,  ora Forever, è in vendita.  L’attuale proprietario, per raggiunti limiti di étà, si  è detto “costretto” a separarsene e cerca un vero collezionista, capace di mantenerla nelle splendide  condizioni attuali, frutto di due anni di lavori durante i quali è stata completamente ricondizionata. 

C’è chi ci va per assaggiare il suo famoso broeto (una zuppa con tranci di pesci e molluschi cotti su una salsa di olio, cipolla e aceto e serviti con crostini di pane), oppure il suo saore (piatto nato per recuperare sardine e altri tipi di pesce fritto in eccedenza conservandolo in un abbondante strato di cipolle bianche appena soffritte affogate nell’ aceto). E c’è chi invece non perde occasione per passare a gustare il pesse rosto incovercià, specialità nata dall’esigenza di riscaldare in un tegame coperto il pesce cotto alla brace con una salsa a base di olio e ceto, o la frittura di schile e marsioni (gamberetti di laguna) servite su crema di polenta. O, ancora, le celebri moleche (i granchi in muta) o le  masanete (i granchi femmina servite con olio e limone)…

Un traghetto può contribuire moltissimo a far conoscere un territorio e la sua offerta  turistica facendoci sbarcare i turisti. Ma una compagnia di navigazione può seguire anche altre “rotte” per farlo: per esempio sostenendo economicamente manifestazioni in programma in una località  turistica. Come ha scelto di fare Toremar, compagnia del Gruppo timonato dalla famiglia Onorato, anche quest’anno main sponsor del Bolgheri Festival, manifestazione che dal 7 al 24 agosto (con un’anteprima il 4 e 5 agosto) racchiuderà arte, natura, relax e i preziosi vini toscani.  Un cartellone che prevede grandi ospiti per un evento che già lo scorso anno ha ottenuto un riconoscimento dal pubblico oltre le aspettative. 



Dice un vecchio proverbio che olio aceto pepe e sale fanno buono uno stivale. A rendere “buonissimo” un tratto di costa di quel Paese a forma di  Stivale immerso nel Mediterraneo conosciuto anche come Italia (per l’esattezza il tratto dove l’antico borgo di Campiglia Marittima miscela, come nel miglior “condimento” che si possa immaginare, l’arte e la cultura del medioevo con la bellezza di una natura non contaminata dai secoli e con il fascino delle vicinissime spiagge e del mare San Vincenzo, Follonica, Torremozza o Carbonifera) può bastare invece solo l’olio.  O, meglio, l’olio extravergine Poggio al Lupo, frutto di una passione per la coltivazione dell’ulivo che affonda le proprie radici negli anni 60.  

Roald Amundsen, quando raggiunse per primo il Polo Sud, ed Ernest Shackleton, nella sua spedizione nel continente antartico, avevano con se un preziosissimo “alleato”: un capo di Burberry, realizzato con un tessuto capace di proteggere dall’acqua e dalle temperature più rigide. Ma soprattutto un tessuto capace di spalancare alla fabbrica londinese le rotte per conquistare i mercati di tutto il mondo, diventando la vera grande icona del british style. Merito di una straordinaria intuizione, nel 1888, del fondatore Thomas Burberry: creare un tessuto che fosse estremamente duraturo, impermeabile e traspirante attraverso un processo che permettesse di rendere il filato resistente all’acqua prima della fase di tessitura. Fu così che nacque il gabardine.

Sarà anche acqua salata quella nella quale si immergono gli amanti di snorkelling e apnea, ma quando le migliori fotografie subacquee finiscono su cinque milioni di bustine di zucchero, ogni cosa diventa particolarmente dolce. Le bustine in questione sono quelle distribuite dall’azienda Daila srl, le fotografie sono quelle consigliate dal fotografo subacqueo Gianni Risso. A facilitare il progetto è stata la passione per

Ci sono gigantesche navi da crociera che, in attesa di raggiungere le diverse mete, offrono ai propri passeggeri opportunità di svago difficili da trovare perfino sulla terraferma. È il caso, per esempio, dell’Independence of The Seas, della  Liberty of the Seas  e della Freedom of The Sea, le tre gemelle della flotta Royal Caribbean che permettono addirittura di compiere incredibili arrampicate in mezzo all’oceano, in piena navigazione, su pareti da free climbing artificiali. E poi ci sono traghetti che, invece, queste opportunità le propongono una volta giunti a destinazione, invitando i propri passeggeri a navigare in un mare di divertimenti sulla terraferma, per di più a tariffe scontate.  È il caso di Tirrenia, compagnia del Gruppo Onorato Armatori, che ha varato una nuova iniziativa per incentivare il turismo in Sicilia.

Hanno preso uno splendido veliero risalente ai primi del ‘900, hanno stivato in cambusa i cibi e le bevande più genuini e tipici, biologici, equo-sostenibili, hanno segnato sulle cartine i porti dove attraccare per presentare la propria iniziativa: difficile trovare un modo migliore di quello scelto dagli ideatori della prima Fiera del trasporto a vela per attirare l’attenzione di amministratori, imprenditori e semplici cittadini sul tema del trasporto a vela delle merci.

Un raffinato ristorante “à la carte” Dolce Vita, dove i piatti della tradizione sono rivisitati in chiave moderna, sotto la supervisione di uno chef stellato; l’ampio buffet La Veranda con la formula “All you can eat”; l’elegante e classico Riviera Lounge; il dinamico self service gourmand Yellow’s; il mediterraneo “pasta e pizza” Gusto; il Lido Beach Bar, posto sul ponte solarium, e l’allegro Sweet Café si distingueranno per gli arredi, lo stile e la tipologia di offerta. E poi il nuovo “look” dei locali dedicati alla ristorazione, ognuno con un nome rappresentativo, un logo dedicato e una precisa personalità, ma anche il nuovo stile, confortevole e alla moda, delle divise del personale…

Chi ha avuto la possibilità di ammirarlo afferma che è uno degli spettacoli più affascinanti che si possano immaginare: è la migrazione delle balene, un evento talmente emozionante da spingere molti amanti del mare (e soprattutto dei suoi abitanti) a sobbarcarsi un viaggio non certo breve. Già, perché per vedere i branchi di immensi cetacei che migrano l’ideale è “approdare” in Australia, nel periodo che va da primavera inoltrata fino a fine ottobre. Destinazione il tratto di costa del South Australia: a Kangaroo Island, Victor Harbor nella Fleurieu Peninsula, o sul versante occidentale della Eyre Peninsula.

Probabilmente il ballo più adeguato sarebbe stato il sirtaki, ma ormai il tango è diventato un ballo universale e non ha confini. Ecco, allora, che è possibile veleggiare nelle acque delle isole ioniche della Grecia (Itaca, Cefalonia, Kalamos, Kastos, tanto per intenderci) godendo appieno delle bellezze naturali di questo pezzo di paradiso spostato sul globo terracqueo e, allo stesso tempo, dedicarsi a quello che spesso è più che un semplice ballo, il tango. È un modo di essere,

Conoscere in anticipo le mosse del mare e del vento per anticiparli e annullarne i pericoli. È l’obiettivo di ogni diportista con un minimo di buonsenso ed è la mission di ogni ente operante nel settore della meteorologia. Perché vento e mare sono i due elementi che permettono la navigazione a vela ma, allo stesso tempo, anche le due variabili in grado di distruggere i sogni o addirittura la stessa vita di ogni yachtsman. Chi naviga conosce bene tutto questo e sa altrettanto bene quanto sia indispensabile